Diciamocelo con tanta franchezza, questo 2020 non ha aiutato a programmare un lavoro regolare , con dei tempi di lavoro organizzati e tempi di recupero organici, ma ci siamo ritrovati nella più totale staticità e poi una sequela di servizi a catena, senza riposo.
Ed è proprio in questi momenti concitati che mi sento iper critico con me stesso.
Ti ritrovi a sviluppare 4000 foto , passare da un servizio matrimoniale ad un battesimo, telefonate, consegna dei lavori tutto al fulmicotone. Eppure continui a lavorare con lo stesso metodo , con il solito entusiasmo, magari ti ritrovi da ultimo e vedi che c'è qualcosa che non va. Sviluppi un lavoro e ti accorgi che i colori che vengono fuori dalla produzione non sono quelli che ti aspetti, che forse la scena poteva e doveva essere gestita meglio, insomma, anche se il lavoro è stato portato a casa, c'è una sensazione di insoddisfazione, che ti porta a pensare : alt fermiamoci un attimo. Infatti talvolta bisogna mettere un punto, fermarsi ,riprendere in mano i fondamentali, e poi ripartire , più carichi di prima. Non sembra ma , nel gestire bene una propria attività c'è tanto lavoro, tanto tempo speso nello sviluppo, nella ricerca e nella gestione di tutto il mondo comunicativo . Perchè oltre che andare sul campo a fotografare è importante se non addirittura importantissimo gestire la comunicazione , innovare i prodotti, informarsi e sì, è giusto, ogni tanto fermarsi un attimo e ricaricare le batterie e pianificare il futuro.
Spesso non riusciamo a percepire la luce e ci pare tutto buio, ma è proprio in quei momenti che bisogna fermarsi un attimo, e concedetemi il termine, a palle ferme, cercare la luce.
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